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Scoperta la causa più frequente di infortunio nella corsa!

Sensazionale scoperta dopo anni e anni di ricerca è stata scoperta La causa. Artrosi? no, degenerazione tessutale? no, postura? Nemmeno, tallonare? Macchè, pronazione? Psh..neanche. Ok ve lo dico, ma ancora un attimo di pazienza: in realtà non c’è nessuna scoperta anzi siamo abbastanza sicuri che la principale causa di infortunio nella corsa sia una delle prime cose a cui si sia mai pensato. Il Carico di allenamento.

Ebbene sì! La quantità, l’intensità e la frequenza sono solo alcune delle caratteristiche vanno a comporre il carico di allenamento e che rappresentano la causa principale di infortunio (inteso come qualsiasi motivo che ti tiene lontano dalla corsa per più di una settimana) e quindi di dolore.

Ma andiamo per gradi. Cosa è il carico di allenamento: è l’insieme dei fattori biologici, psicologici e sociali che vanno a determinare uno stress per l’atleta. Esso di divide in Interno ed Esterno; in questo articolo ci occuperemo soprattutto di quello Esterno. Di seguito potete trovare un’immagine che riassume rapidamente il concetto di carico Esterno che di per sé non rappresenta nulla di nuovo. Per essere veramente precisi la principale causa di infortunio o dolore è lo squilibrio tra il carico di allenamento e la Capacità di carico dell’atleta: se le richieste generate dal carico Esterno ( per semplificare non consideriamo per adesso il carico Interno) superano la capacitò di sopportazione delle strutture del corpo la probabilità di arrivare ad un infortunio aumenta.

Qui nasce il dilemma più grande: come si può essere sicuri di non eccedere rispetto alla capacità di carico con il carico di allenamento? Il problema è che ad oggi non ci sono strumenti affidabili o comunque in grado di fare predizioni su chiunque. Ma se andiamo empiricamente a vedere cosa succede quando un’atleta si infortuna molto spesso la risposta è una delle seguenti too much, too soon, too fast (cit. La clinica del running)

Quindi non c’è una formula magica per evitare gli infortuni, si deve scoprire la gradualità dell’atleta per poi mescolare i fattori che compongono il carico di allenamento al meglio per ottenere l’incremento di performance desiderato. Sicuramente allenarsi poco non ci preclude dagli infortuni, perché basterà poco per arrivare ad uno squilibrio, quindi Train Harder and Smarter (cit. Tim Gabbet).