In 30 anni di vita ho corso per 10 anni e per altri 10 allenando, non esagero se affermo che corsa è parte integrante della mia vita e in questo tempo ho maturando una visione globale sull’argomento. La parte più bella del mio lavoro è quella di fare un’operazione culturale sulla mia più grande passione, conoscerai come funziona il tuo corpo, imparerai a conoscerti scoprendo i tuoi limiti per poi abbatterli, imparerai ad approcciarti alle sfide più ambiziose cambiando prospettive…essere un coach significa far rendere al massimo le persone non solo nello sport.
Quando prendo in gestione un nuovo atleta fissiamo degli OBIETTIVI S.M.A.R.T. (Specifico, Misurabile, Realizzabile, Rilevante, definiti nel Tempo), ritengo che questa visione sia necessaria per iniziare un percorso virtuoso da tutti i punti di vista. La gestione del carico di lavoro nel corridore è fondamentale affinché si creino quegli adattamenti che portano a migliorarsi costantemente nel tempo soprattutto a lungo termine e diminuire drasticamente la possibilità di infortunio.
Un altro aspetto che considero fondamentale è la meccanica di corsa; si è visto che correre con una cadenza molto bassa oltre ad essere poco economico aumenta il rischio di infortuni, sensibilizzare ed educare a migliorare la tecnica di corsa senza sconvolgere lo stile è uno dei miei obiettivi più ambiziosi. Il difficile del mio mestiere, ma allo stesso tempo stimolante, è capire come modulare il carico del programma poiché ogni atleta ha la sua bioindividualità, per fare ciò effettuo dei test metabolici così da personalizzare la proposta allenante.
Quello che faremo insieme e effettuare dei test di valutazione (Conconi e Test del Lattato) per evincere oggettivamente il tuo livello e da li progettare un piano di allenamento individualizzato sulle sia tue caratteristiche fisiche che sulle necessità di vita quotidiana.
Il mondo scientifico ha fissato il valore di 180 passi al minuto come soglia per avere una corsa meno traumatica ed efficiente, l’argomento onestamente è molto più complesso e la cadenza varia in funzione della velocità. Utilizza il nostro tool per calcolare la tua cadenza semplicemente inserendo nell’apposito campo quanti secondi impieghi a effettuare 6 passi con il medesimo arto mentre corri. Consiglio: vai a correre e nel mezzo della tua corsa cronometra quanto impieghi a fare 6 appoggi con il piede destro o con il piede sinistro e poi inserisci il dato. Otterrai come risultato la cadenza, ovvero il numero di appoggi al minuto.
Maurizio Cito Coach