Ha vinto tutto (campione mondiale, campione olimpico, detentore del record del mondo sulla maratona e dominatore delle principali maratone mondiali), ma adesso vuole che il suo nome venga associato ad un risultato che nessuno ha nemmeno osato pensare prima: correre  42,195 Km in meno di due ore.

La sua preparazione è stata ottimale, allenandosi nel suo camp in Kenya nei pressi di Eldoret insieme ai suoi compagni di allenamento ha costruito la resistenza, la forza e la velocità necessarie per ottenere questo storico obiettivo. Nelle sue periodiche intervisti si è visto come il gruppo abbia migliorato il proprio rendimento introducendo delle nuove sessioni di esercizi di prevenzione contro gli infortuni.

L’evento che si sta svolgendo a Vienna non permetterà la validazione di tale risultato come record del modo in quanto si tratta di condizioni irripetibili in altre situazioni: unico contendente, pacemaker (altri atleti che tirano la gara correndo davanti a Eliud) che si scambiano durante il percorso creando le migliori condizioni di aerodinamica e i rifornimenti vengono dati direttamente in mano a Eliud.

Tutto è stato studiato nei minimi dettagli: la location con condizioni atmosferiche ideali e il percorso più lineare possibile, c’è una macchina che viaggiando a velocità costante davanti agli atleti li guida con un laser proiettato per terra per mantenere la formazione ideale e il ritmo richiesto da Eliud e come ultima cosa chiesta esplicitamente da eliud un pubblico fantastico ad incitarlo nell’impresa.

#nohumanislimited l’hashtag lanciato dal campione keniano che è diventato anche una fonte di ispirazione e motivazione per molte persone, infatti, come lui stesso sottolinea nelle interviste, si rende assolutamente conto di cosa possa voler dire questa cosa: i limiti umani, i limiti di ogni singolo umano, i propri limiti possono essere superati con la dedizione.